Metaenergia non ha più energia.
Capolinea per la romana Metanergia, uno dei più importanti operatori attivi sulle piattaforme del GME per fornire energia ai clienti finali tramite le reti di Terna, Snam Rete Gas e altri distributori. Qualche giorno fa, infatti, il giudice del tribunale di pià Roma Carmen Bifano ne ha dichiarato il fallimento, nominando curatore Massimo Pagliani e convocando i creditori il prossimo 21 novembre per l’esame dello stato passivo. Il giudice ha quindi bocciato la richiesta di concordato semplificato per diversi motivi fra i quali “il mancato aggiornamento della situazione economica, patrimoniale e finanziaria” e “il contrasto fra la documentata evoluzione della situazione economica e finanziaria con la tempistica del piano concordatario” relativamente alla recuperabilità del credito di 98,4 milioni di euro vantato verso la Metaenergia Investments Ltd. La società, di cui Massimo Leone è amministratore unico e che è controllata al 93% dalla holding lussemburghese Meta Lux che fa capo alla famiglia Molinari, aveva tentato un piano di risanamento ma i principali creditori (Agenzia delle Dogane, Agenzia delle Entrate, la E-Distribuzione di Enel e Shell) l’avevano bocciato. La crisi era partita nel 2018 quando E-Distribuzione ha risolto il contratto di trasporto con Metaenergia, facendo crollare il valore dei ricavi che dai 784 milioni di euro di quell’anno sono scesi a 179 milioni l’anno dopo fino a precipitare a circa 50 milioni nel 2021. Così il conto economico fra il 2019 e il 2021 ha accumulato perdite per oltre 20 milioni.